Claire, la vita di una ragazza gamer (#1)

  • RACCONTO

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  • Claire, la vita di una ragazza gamer (#1)

    Martedì 18 Aprile 2017

    Claire, la vita di una ragazza gamer.



    CHAPTER 1 ~ "Essere gamer è forse sinonimo di essere diversa?"
    ***
    Per leggere il precedente capitolo, la prefazione, clicca qui.


    Sono le 03.32 del mattino, è il giorno dopo la Pasqua. Ma Claire non è pienamente felice. Forse risollevata dopo essersi sfogata con Mario su TeamSpeak e addolcita dal suo the freddo al limone. La sua scrivania oggi è stranamente un caos pazzesco: il computer, fogli di disegno sparsi ovunque, il suo cellulare che squilla senza sosta, una bottiglina d’acqua.
    «È strano come una ragazzina come me si ritrovi a quest’ora, in questo giorno, a pensare a quanto accaduto fino ad ora, a quanto un gioco è in grado di stravolgere una vita», nella sua mente rimuginano i ricordi dei bei momenti trascorsi su Bamboomt2. Tutto ciò è favorito dal fatto che, qualche tempo prima, è riuscita a rimettersi in contatto con i suoi vecchi amici di gilda. Tutti tranne che con uno.
    La sua shamana adesso è di livello un po’ più alto: i suoi amici le hanno dato qualche idea. Lei si è messa subito a lavoro: l’ha equipaggiata d’una bellissima corazza color azzurro e bianco, la Hwang, comprata a pochi spiccioli dai negozietti della piazza; ed anche la campana del livello 75. Entrambi gli items fantasticamente pietrati +6, dopo una gran bella faticaccia.
    «Siete proprio #§£$@&!», urla idealmente Claire: tutti che le danno consigli, nessuno che l’aiuta attivamente. È andata avanti grazie ai pacchetti di lingotti trovati nei Metin Scarlatti del Covo 3. «I players di Bamboo sono cambiati, i tempi sono cambiati: prima ciò che aveva importanza sopra ogni cosa era il “supportare” i propri compagni di regno, aiutarli a raggiungere rapidamente i livelli alti per dominare sugli altri due regni. Adesso tutto ciò che conta è dominare sugli altri, indipendentemente dal regno d’appartenenza», pensa rammaricata.
    Ogni minimo posto e ogni minima persona di quel gioco le riaffiora ricordi. «È indelebile quella conoscenza, andata forse un po’ più oltre il semplice “giocare insieme nel tempo libero”», dice sfogandosi con Mario. «Non ho nemmeno il coraggio di dire il suo nome… che stupida!» , continua. E nel frattempo controlla la lista amici, con la speranza di vedere online la persona che aspetta.
    «Era da tempo che non parlavamo così tanto. Nonostante sia passato un po’, forse tanto e troppo, sembra che non sia passato neanche un secondo. Non immagini quanto queste confidenze mi siano mancate, quanto tu mi sia mancata. Quasi tutte le sere pregavo Iddio che tu ritornassi, o che su questo maledetto gioco s’iscrivesse qualcuno che ti assomigliasse!», le dice con la voce tremante.
    «Sono commossa… ma capisci che la mia decisione di abbandonare “definitivamente” questo gioco è stata pensata, ed anche tanto. Avevo intenzione di allontanarmi, di staccare la spina. E, fortunatamente, non è stato un abbandono definitivo, anche se nella mia mente la decisione era quella. Comunque adesso sono qui e non ho intenzione di andar via nuovamente. Pensiamo positivo!», gli dice rassicurandolo.
    Claire, prima di dedicarsi completamente allo studio e di abbandonare la sua vita da gamer, aveva conosciuto su Bamboo un ragazzo che non abitava molto lontano da lei. Era alle prime armi, ogni tanto entrava e faceva quei pochi traguardi che si prefissava prima di effettuare il login: non sconnetteva finché non li aveva raggiunti. Claire è una ragazza determinata, forse è questo ciò che a Brian è sempre piaciuto di lei. Ma chi è Brian?
    Un giorno, mentre Claire cercava di raggiungere rapidamente i suoi obiettivi, le arriva un messaggio privato: «Ehy». «Ehy, ciao!», rispose. Era un possente guerriero, brillante dei suoi oggetti tutti +9, che stava expando presso i ragnoni del covo. «Mi dai una mano con i tuoi buff?! Sembra che io non riesca a reggere. In cambio posso aiutarti a salire di livello, facciamo gruppo. Che ne dici?», continuò il guerriero. E, senza farselo ripetere due volte, accettò l’invito. Lei era solita giocare senza compagnie, ma stranamente iniziò a parlare e condividere con lui tutti gli obiettivi che era intenzionata a raggiungere.
    «Se ti va, non sentirti obbligata, possiamo anche continuare a parlare su TeamSpeak!», le chiese gentilmente. «Così che posso aiutarti facilmente se hai difficoltà, ed è anche un buon modo per tenersi in contatto». Claire tentennò, sorseggiando nuovamente un po’ del suo the freddo al limone. «Scusa, forse sono stato troppo invadente, non…», lei interruppe i suoi messaggi: «Sta’ sereno. Non è colpa tua, sono fatta così: ho tanta difficoltà a relazionarmi con gli altri. Tuttavia posso aggiungerti su Facebook! Magari per organizzarci e giocare insieme anche altri giorni!». Nel giro di pochi secondi si scambiarono nome e cognome e si aggiunsero. Dopodiché continuarono ad expare.



    Nei giorni successivi iniziarono a parlare e conoscersi approfonditamente, anche quando non giocavano, poiché entrambi si erano accorti di abitare piuttosto vicino. Dalle foto lui era un ragazzo bellissimo, alto con pochi muscoli, lieve barbetta, gli occhi così chiari che sembravano brillanti al sole e i capelli scuri. Percepibile la sua attenzione per l’aspetto fisico. Lei molto poco curata rispetto a Brian: era solita indossare un jeans chiaro a vita alta, una maglia bianca, le sue adorate vans e pochissimo trucco. Entrambi non badavano all’aspetto fisico. Brian dimostrò subito di essere un ragazzo sì vanitoso, ma anche molto sensibile e capace di ascoltare.
    «I giorni sembravano passare rapidamente, tutto così leggero», dice oggi raccontando a Mario della sua esperienza. «Ad un certo punto, però, il buio. E così ho deciso di abbandonare perché non sopportavo l’idea di non essere con lui dopo 18 mesi di fidanzamento. E rivederlo… anche se solo dietro un personaggio d’un gioco… non ce la facevo. Alla fin fine è grazie al gioco che abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci», continua rattristita. Claire dal nervosismo riempie rapidamente una terza tazzina di the, facendone cadere anche un po’, ma bevendolo tranquillamente.
    «Ti capisco, ma vedi…», Claire lo interrompe bruscamente: «No, non puoi capirmi. Non ti ho detto tutto, ed è proprio quello il problema. L’unica cosa che riesco a vedere è l’avversità dei miei genitori nei confronti di un gioco. Nei confronti della mia vita da “giocatrice”. Tutto ciò che c’è di negativo nella mia vita lo attribuiscono al computer, ai videogames e tutto ciò che riguarda il mondo videoludico. Credono che io per realizzarmi debba solo studiare, che gli hobby non possano diventare anche lavoro. Ecco il secondo perché, il secondo motivo per cui mi sono allontanata. Davvero… non ne potevo più. E così tutte le persone che mi circondano: non ne parlo con nessuno, mi fanno vergognare di avere una passione del genere. Perché devo essere omologata a delle ragazze di cui non mi piacciono le ideologie? Perché categorizzano ogni cosa, i miei? Perché non accettano la mia “diversità” e ne fanno tesoro? Perché devo vergognarmi di avere una normale vita da videogamer? È davvero proprio difficile spiegare alle persone lì fuori che è possibile innamorarsi anche attraverso un gioco, anche se sono gamer. Non sono un’aliena, semplicemente nutro un interesse diverso», conclude Claire. Mario tace, condividendo.

    Prodigio



    “Siamo angeli che cercano un sorriso.”
    - Pino Daniele

    Il messaggio è stato editato 2 volte, ultima volta da Prodigio ()..

  • Addirittura è stato conferito questo titolo al mio racconto? Sono lusingato. Non credevo che potesse piacere così tanto.
    Ti ringrazio e mi ha fatto piacere intrattenerti: è il mio obiettivo.

    Colgo l'occasione per dire a tutti che ho editato la discussione aggiungendo un link che riporta al capitolo 0, la prefazione.



    “Siamo angeli che cercano un sorriso.”
    - Pino Daniele
  • ISPANICO ha scritto:

    Scritto benino, forse poco approfondito, ma suppongo tu voglia scrivere ancora riguardo a questa cosa. (sempre se non mi sono perso altro)
    Nel complesso è un articolo godibile.
    Non vorrei appesantire a nessuno la lettura. Per cui se in principio furono pensati 10 capitoli, magari ne farò 15. Ecco perché la scelta di approfondire meno ogni punto ahah.
    In ogni caso ti ringrazio! :3



    “Siamo angeli che cercano un sorriso.”
    - Pino Daniele
  • Prodigio ha scritto:

    xxRavexx (Leyenda!) ha scritto:

    se riesci a farmi entrare nella storia come antagonista o protagonista nei personaggi che incontra claire nel gioco.. é il top dei top..

    Continua cosi', mi prende molto questa storia :) bravo!
    Farei un gesto di favoreggiamento ahahaahahaGrazie !
    Il favoreggiamento l'hanno già fatto gli altri redattori con la storia dei cistori.

    Non meritavano la fama sti risicioni xd




    Maswa, Here I Rule

  • Maswa ha scritto:

    Prodigio ha scritto:

    xxRavexx (Leyenda!) ha scritto:

    se riesci a farmi entrare nella storia come antagonista o protagonista nei personaggi che incontra claire nel gioco.. é il top dei top..

    Continua cosi', mi prende molto questa storia :) bravo!
    Farei un gesto di favoreggiamento ahahaahahaGrazie !
    Il favoreggiamento l'hanno già fatto gli altri redattori con la storia dei cistori.
    Non meritavano la fama sti risicioni xd
    Fai causa ahahahahaahahha



    “Siamo angeli che cercano un sorriso.”
    - Pino Daniele